OPEN CALL / SHOZO SHIMAMOTO "AVERE UN'IDEA PER CAPELLO"
SANDRO BONGIANI ARTE CONTEMPORANEA
Invito a partecipare ad un progetto internazionale per il decennale della scomparsa dell'artista giapponese 2013-2023.
SANDRO BONGIANI ARTE CONTEMPORANEA
SHOZO SHIMAMOTO 2013-2023
Osaka, 22 gennaio 1928 – 25 gennaio 2013
MEMORIALE
"RELAZIONI MARGINALI SOSTENIBILI / Shozo Shimamoto, avere un'idea per capello"
Mostra Collettiva Internazionale, progetto "Add & Return" per il decennale della scomparsa di Shozo Shimamoto (25 gennaio 2013).
A cura di Sandro Bongiani & Ruggero Maggi
Mostra condivisa dal 25 febbraio al 30 aprile 2023
presso la Galleria
–SANDRO BONGIANI VRSPACE
–SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY di Salerno (Italia).
Si prega d'inviare le opere possibilmente in formato verticale max A4 (cm. 29,7×21) a:
Giovanni Bonanno, Collezione Bongiani Art Museum di Salerno (SA)
Via S. Calenda 105/D 84126 SALERNO – Italia
(Ultima scadenza del progetto 15 gennaio 2023).
Tutte le opere arrivate per posta non verranno restituite, saranno archiviate in modo permanente nella sala 19 della Collezione Bongiani Art Museum
http://www.collezionebongianiartmuseum.it/sala.php?id=64
e faranno parte ufficialmente della Collezione Bongiani Art Museum di Salerno per eventuali altri eventi da realizzare. Il 25 febbraio 2023 tutte le opere arrivate entro il 15 gennaio 2023 saranno presentate ufficialmente in una mostra collettiva internazionale condivisa presso la Galleria Sandro Bongiani Vrspace e la Ophen Virtual Art Gallery di Salerno (Italy).
Dopo la mostra verra' pubblicato un catalogo digitale su ISSUU edito da Sandro Bongiani Arte Contemporanea con tutte le opere presenti in mostra.
Si precisa che le opere arrivate dopola scadenza non potranno per ovvii motivi di tempo essere presentate nelle due mostre ma verranno archiviate e inserite lo stesso nella sala 19 del Bongiani Art Museum a documentare l'avvenuta partecipazione a questo progetto internazionale per il decennale di Shozo Shimamoto.
© – Collezione Bongiani Art Museum di Salerno – Italia
E-mail: bongianimuseum@gmail.com
Per ulteriori chiarimenti puoi visitare le opere arrivate della sala 19 della Collezione Bongiani Art Museum
http://www.collezionebongianiartmuseum.it/sala.php?id=64
Scarica le basi in cui intervenire:
https://archivioophenvirtualart.blogspot.com/2022/08/call-internazionale-shozo-shimamoto.html
MEMORIALE
SHOZO SHIMAMOTO 1928 - 2013
"Dentro e fuori il corpo"
(dentro e fuori il corpo).
di Sandro Bongiani
L'aspetto più evidente della concretezza del movimento Gutai e in particolare di Shimamoto è sicuramente l'azione, intesa come dinamismo della creazione che diventa, appunto, evento e rivelazione. Confessa: "L'arte come gesto artistico, consiste nello stupire lo spettatore", e aggiunge, "Al presente io mi faccio fare dei disegni sulla testa rasata oppure mi faccio proiettare dei film, ma non allo scopo di fare cose strane. L'opera d'arte è di per sé un'espressione libera, l'atto di dipingere è proporre un'espressione libera. Questo è il vero compito dell'artista." E poi, "nelle performance il corpo è impiegato come elemento di Natura, quindi in entrambi i casi credo di avvicinarmi al Taoismo col quale del resto è in linea tutta la mia formazione di pensiero". Di certo, il rapporto con il pubblico rimane un aspetto essenziale in tutta l'opera di Shozo Shimamoto con l'utilizzo della performance intesa come azione dell'uomo nel tentativo di annullare qualsiasi distinzione tra l'arte e la vita. E' del '95 la realizzazione del suo "funerale in vita" col rito Buddista mentre dodici monaci recitavano un sutra. Tra il "mostrare e l'essere" Shimamoto sceglie "l'essere" e l'utilizzo del corpo che mettendosi in relazione crea il messaggio creativo. Praticamente un'arte diretta, corporea e viva utilizzando il corpo come strumento relazionale, comunicativo e poetico in una zona marginale di confine tra linguaggi diversi, in cui la pittura, l'evento e il teatro convivono dando vita alla rappresentazione dell'essenza e dell'energia concreta.
Shozo Shimamoto: avere un’idea per capello
Shozo Shimamoto, scrive: “Con la mia testa rasata, nel 1987 sono stato in America ed in Canada, e ho poi viaggiato nel 1990 in Europa da Londra fino a Leningrado. Nel 1993 sono andato in Italia ed in Finlandia. Durante le mie tappe sono stato accolto da molti artisti della mail art che hanno scritto i loro messaggi sulla mia testa, oppure vi hanno proiettato diapositive o anche film. Tutti infatti erano pronti ad aspettarmi con alcune idee in mente. Nel 1988 un mio studente mi portò una copia della rivista che aveva trovato nella tasca del sedile dell'aereo della JAL in un volo Tokyo-Parigi. Era una sorta di guida del Giappone dove si presentavano in lingua inglese le bellezze dei templi buddisti, le informazioni sui piatti tipici e quant'altro. Ma fra le altre cose, nella pagina che trattava di cinema, era anche riportata come curiosità la possibilità di vedere un film proiettato sulla mia testa, con tanto di illustrazione disegnata a mano. Senza saperlo, la mia testa rasata stava volando in giro per il mondo. Nel 1987 spedii agli artisti della mail art un foglio con stampata la silhouette della mia testa vista da dietro ed un messaggio in cui invitavo gli artisti a fare il loro intervento. Ricevetti circa 500 risposte. Il fatto che le risposte fossero così numerose è dovuto al sistema del network caratteristico dell'arte postale, in cui non è raro che degli artisti copino e reinterpretino il contenuto originale per poi stamparlo di nuovo inviandolo ad altri artisti e così via. [...] Un giorno mi arrivò una mail art molto singolare. Proveniva dalla Francia e l'autore era Pascal Lenoir, anche se il foglio originale era partito dall'artista olandese Cor Reyn che aveva a sua volta fotocopiato la mia testa e inserito il messaggio di invito a disegnarvi dentro qualcosa. Ebbene Lenoir dentro alla mia testa fotocopiò una decina di altre silhouette rimpicciolite della stessa , riproponendo l'invito a disegnarci dentro qualcosa, e la spedì anche a me. Vedendola, non riuscii a trattenermi dal ridere. Il pezzo di mail art che avevo spedito io si era moltiplicato, il numero delle teste era aumentato, e passando per diverse vie era ricapitato proprio a me con la scritta: Perché non partecipi anche tu? Nell'arte postale non ci sono i diritti d'autore, anzi, all'opposto lo spirito che la caratterizza è quello di invitare gli altri ad usare senza limiti i vari contenuti. Così è possibile che a mia insaputa un mio pezzo venga modificato, arricchito di nuove idee, e ritorni al mio indirizzo. L'americano Cracker Jack Kid addirittura spedisce dei modellini tridimensionali della mia testa” .
Di certo, una parte di lavoro di Shozo Shimamoto risulta ancora poco noto, e precisamente la ricerca svolta negli anni 80 e 90 in ambito della Mail Art, una stagione vissuta non in modo marginale, bensì come protagonista principale. Sono in parte noti le sue particolari azioni, i suoi messaggi di pace e le proiezioni di spezzoni di film sulla sua testa rasata utilizzata come spazio e luogo per ospitare l’opera. Praticamente, quasi una galleria del corpo a cielo aperto; forse “la più piccola galleria ambulante al mondo attiva negli anni 80”. In questa mostra collettiva internazionale, a margine della rassegna vi sono presenti diverse immagini che documentano tale attività a corollario del progetto di Mail Art “Head” concretizzato proficuamente tra gli anni 80 e 90, come risulta dalle “oper/azioni” realizzate sulla sua testa rasata da personaggi come Ray Johnson, Ben Vautier, G. Achille Cavellini, Mayumi Handa, Allan Kaprow e diversi altri protagonisti internazionali dell’arte che sono intervenuti sulla testa dell’artista giapponese disegnando, incollando carte, materiali diversi e persino proiettando frammenti di film. Dopo la morte dell’artista, per ricordarlo a oltre due anni dalla scomparsa abbiamo ritenuto utile non inviare per posta la solita testa rasata di Shozo Shimamoto. Questa volta è stata spedita per tutto il 2014 a diversi artisti, una Card digitale creata appositamente da Giovanni Bonanno dal titolo: “Virtual Fluxus Poetry”, con una piccola sala vuota a forma di nicchia ad arco in cui sembra che aleggi il fantasma della testa rasata di Shozo Shimamoto. In questo “spazio apparentemente vuoto” abbiamo, come aveva fatto lui a partire dal 1987, invitato gli artisti a realizzare il proprio intervento performativo chiedendo a loro di inserire ciò che ritenevano utile per completare degnamente l’opera.
Un'ultima considerazione, per evitare possibili equivoci di qualsiasi sorta riguarda la partecipazione attiva di Shimamoto al gruppo giapponese Gutai; esperienza nata concretamente negli anni 50', quasi un decennio prima della proposta americana del movimento Fluxus. Il titolo "Virtual Fluxus Poetry" utilizzato da noi nelle due mostre organizzate non deve trarre in inganno, non deve essere inteso o peggio "frainteso" come reale partecipazione attiva nell'ambito del movimento Fluxus ma come convinta concezione e condivisione poetica di "flusso immateriale", di energia poetica a cui Shimamoto è stato lungamente interessato, (il termine "fluxus" "dal latino. tardo fluxiōne, deriv. di flŭxus, part. pass. di fluĕre, significa 'scorrere, fluire). Del resto, sono risaputi gli intensi scambi intercorsi negli anni 60' tra il Gutai , il movimento Fluxus e la scena artistica di Parigi, Milano e Torino. Non è un caso, quindi, che nella stanza, apparentemente vuota della card inviata per posta, la silhouette della sua testa vista da dietro affiora magnificamente come energia e flusso immateriale, inaspettata e "fluida", presenza insostanziale perfettamente in linea con le idee di ricerca portate avanti lungamente dal grande artista giapponese, pronta a ricevere l'apporto comunicativo e creativo di tanti artisti internazionali per essere compiutamente completata. (Sandro Bongiani)
Biografia di Shozo Shimamoto
Nato nel 1928 a Osaka, in Giappone.
1947 / Frequenta l'atelier del maestro Jiro Yoshihara, dove produce la sua prima opera "Høie".
1948 / Prende parte alla mostra "Sette artisti d'avanguardia" presso il department store Kintet-su a Osaka.
1950 / I laureati del Gakuin University Kansai a Hyugo.
1953 / Partecipa alla prima mostra del gruppo Genbi, con Jiro Yoshihara,. Diver si giovani artisti che espongono si uniranno al gruppo Gutai .
1954 / Fonda Gutai con Jiro Yoshihara. Partecipa alle più importanti mostre Gutai.
1955/ Alla prima mostra Gutai presenta un lavoro rivoluzionario per essere vissuto e goduto dal corpo: "Prego, camminate qui". Il lavoro è stato ricostruito nel 1993.
1956 / In occasione della mostra a cielo aperto Gutai mostra la sua opera realizzata attraverso l'utilizzo di un cannone a mano che verrà presentata alla Biennale di Venezia del 1993, in cui bottiglie di vetro contenenti pigmenti sono gettati ed esplodere il colore direttamente sulla tela
1957 / Mostra il suo video pionieristico arte alla mostra Gutai prestazioni. Un altro dei suoi lavori, un lavoro sonoro, che può essere considerato come musica concreta, è inserito nella Raccolta Centro Pompidou...
1970 / Produttore artistico per 1000 spose al Festival EXPO
1976 / Partecipa a un progetto di Mail Art che coinvolge 60 paesi e con una rete di 8000 scambi.
Crea una strada con 10.000 giornali lungo il lato del fiume Mukogawa
1992 / Mentre continua a produrre nuove opere, diventa Presidente della Japan Society Arte e Cultura di disabili-persona (ora Arte Giappone) e organizza la prima mostra su larga scala di persone disabili in Osaka. Nello stesso anno viene intervistato di Jane Kennedy Smith per il quotidiano più famoso giapponese, Mainichi Shinbun
1993 / Invitato a partecipare alla Biennale di Venezia come membro del Gutai
1994 / Invitato ad esporre al Guggenheim (New York)
1996 / Shimamoto viene proposto come candidato per il Premio Nobel per la Pace in riconoscimento delle sue attività pacifiste da numerose riunioni Bern Porter, il medico che ha fatto la bomba atomica sganciata su Hiroshima.
1997 / Unico artista giapponese dopo la Restaurazione Meiji ad avere la sua foto in Storia dell’Arte, pubblicato da l’America Album
1998 / Invitato come uno dei primi quattro migliori artisti del mondo dal dopoguerra, insieme a Jackson Pollock, John Cage e Lucio Fontana, a partecipare a una mostra al MOMA (USA)
1999 / Invitato ancora una volta a partecipare alla Biennale di Venezia, con David Bowie e Yoko Ono
2000 / Tiene una mostra a Parigi (Unesco) e propone una collaborazione artistica in Francia, co-sponsorizzata dall’Unesco del Giappone e dalla Felissimo Museo.
Inizia la creazione di un lavoro enorme che sarà conservata da 100 anni a Shin Nishinomiya (Prefettura di Hyogo.
2001/ Invitato alla manifestazione Giappone Anno a Londra. Alcune opere sono assegnati alla Tate Modern da inserire nella collezione.
2003 / Invitato a partecipare alla Biennale di Venezia (Extra 50)
2004 / Performance con un elicottero vicino a Venezia.
Performance Nyotaku a Ca ‘Pesaro Galleria Internazionale d’Arte Moderna (Venezia). Tre opere ora appartengono alla collezione della galleria.
2005 / Performance con Elicottero a Trevi e mostra al Trevi Flash Art Museum.
Mostra personale a Reggio Emilia (Pari & Dispari Agency, Italia). Realizzazione dell’opera piccola d’arte nel mondo, utilizzando nanotecnologie, per realizzare immagini sulle estremità delle setole di uno spazzolino da denti (in collaborazione con Ritsumeikan Università di Kyoto)
2006 / Invitato ad esporre alla ZONE ZERO a Duesseldorf.
Invitato ad esporre alla Hsinchu City International Glass Art Festival.
Exhibition e Performance della gru a Napoli.
Invitato ad esporre alla Tokyo International Art Fair
2007 / Espone quaranta opere prodotte dal periodo Gutai ai giorni attuali nella mostra “Shozo Shimamoto: Action Colors 1950-2006” presso la Galleria Pier Giuseppe Carini di San Giovanni Valdarno.
Presso il Fashion Museum di Kobe tiene la performance Felissimo WHITE PROJECT; le opere realizzate vengono esposte allo Hyogo Prefectural Diplomatic Estabilishment e al Kobe Fashion Museum. Presenzia al P3 Project per la Biennale di Venezia; qui si cimenta in una performance, Bottle Crash, nel Chiostro di San Nicolò, organizzata in collaborazione con l’Architetto Luigi de Marchi presidente del “ABCOnlus”. Viene coinvolto nell’organizzazione di un evento a Pechino, “Art Challenged Project”, cui partecipano molti artisti disabili arrivati dal Giappone. Alcuni dei suoi lavori più rappresentativi vengono esposti nella collettiva “Artempo” organizzata da Mattijs Visser e Axel Vervoordt nel Palazzo Fortuny di Venezia.
2008 / Il 7 maggio realizza una performance a Punta Campanella, Napoli, coinvolgendo un gruppo di danzatrici vestite da spose con la testa ricoperta da bicchieri saturi di colore.
Il 9 maggio fa una performance nel chiostro della Certosa di San Giacomo di Capri lanciando il colore su otto tele disposte a terra e su due contrabbassi disposti a lato delle tele, ricoperti da spartiti musicali e sorretti da due giovani donne. Sempre alla Certosa di San Giacomo di Capri espone alcuni suoi lavori nella mostra “Vento d’Oriente”. Presso il Museo Magi ‘900 di Pieve Di Cento (BO) si tiene la mostra Shozo Shimamoto / Yasuo Sumi – I colori della pace, con una performance nella sala Modigliani del Museo.
Il 13 novembre 2008 presso il Museo d’ Arte Contemporanea di Villa Croce di Genova “Shozo Shimamoto. Samurai, acrobata dello sguardo”, curata da Achille Bonito Oliva.
2009 / In occasione di Roma. Road to Contemporary Art , sono esposte sue opere in diverse mostre:
Hofficina d’Arte, a cura di Achille Bonito Oliva;
Palazzo Barberini, “Cose mai viste II” a cura di Achille Bonito Oliva, dedicata alle opere delle collezioni private degli artisti.
Palazzo delle Esposizioni, in collaborazione con la Fondazione Morra, l’Archivio Pari & Dispari e l’Associazione Shozo Shimamoto.
Partecipa alla mostra collettiva “Madre Coraggio: l’arte” a cura di Achille Bonito Oliva che si tiene all’interno del Festival di Ravello.
Tiene una mostra personale presso la galleria “VV8 artecontemporanea” di Reggio Emilia, in collaborazione con l’Associazione Shozo Shimamoto, dal titolo “La danza del colore”, in occasione della quale ha luogo una performance del coreografo Mauro Bigonzetti e quattro ballerini della Fondazione nazionale di danza Aterballetto che animano gli abiti da sposa realizzati da Shimamoto nell’azione di Punta Campanella.
2011 / Sculture e grandi tele provenienti dalle performance di Venezia, Punta Campanella, Capri e Genova sono esposte nella basilica di Santo Stefano di Bologna in occasione di Arte Fiera OFF in una mostra a cura di Achille Bonito Oliva.
Mostra personale presso la galleria “Nicola Pedana” di Caserta.
Mostra personale presso la Fondazione Morra di Napoli. Assieme a opere di grandi dimensioni sono proiettati due video di Mario Franco che documentano le performance di Piazza Dante a Napoli (2006) e Punta Campanella.
Viene invitato a condurre due performance presso il Moderna Museet di Stoccolma in Svezia in occasione dell’evento “AN EXPERIMENTAL CONFERENCE ON ART AND SCIENCE TO CHALLENGE THE MID-SUMMER SUN” dove reinterpreta la performance con il cannone del 1956 e quella su palcoscenico del 1957.
2012 / Dal 14 marzo al 5 maggio 2012 la mostra personale “SHOZO SHIMAMOTO” c/o la Axel Vervoordt Gallery di Anversa (Belgio). Mostra personale “Shozo Shimamoto, Opere 1950-2011” a Palazzo Magnani a Reggio Emilia. Partecipa alla mostra “Explosion: Pittura in Azione” al Moderna Museet di Stoccolma. Mostra “Dipingere il Vuoto” al MOCA di Los Angeles con una sala dedicata a Shimamoto.
2013 / Partecipa a Milano al progetto internazionale di Mail Art “INviso” curato da Ruggero Maggi. Prima del 25 gennaio 2013, l’anno della morte, partecipa a Salerno al Progetto Internazionale “Wunderkammer Artistamps ” a cura di Giovanni Bonanno, con una delle ultime partecipazioni alla mostra Collettiva Internazionale in omaggio ai 70 anni di Marcello Diotallevi svoltasi a giugno. Prima retrospettiva dopo la morte alla Galerie Hofburg a Bressanone con una ventina di dipinti a cura di Vittoria Coen. Prima antologica milanese di Shozo Shimamoto allo Studio Giangaleazzo Visconti di Milano con 30 opere presentate in grado di ripercorrere la ricerca dell’artista giapponese.
2015 / Collettiva internazionale “Add & Return” con la partecipazione di 97 artisti dal titolo: “VIRTUAL FLUXUS POETRY” che lo Spazio Ophen Virtual Art Gallery di Salerno dedica all’artista giapponese Shozo Shimamoto come evento contemporaneo ed indipendente progettato in concomitanza con la 56th Biennale Internazionale d’Arte di Venezia 2015, a cura di Sandro Bongiani.
2016 / CRUCIFIXION – Shozo Shimamoto, ArtVerona I Art Project Fair 2016 – i7 Spazi Indipendenti Italiani, a cura di Sandro Bongiani, Spazio Ophen Virtual Art Gallery di Salerno.
2019 / SHIMAMOTO – CAVELLINI – COHEN, IDENTITY OF ARTIST / Marginal Active Resistances, a cura di Sandro Bongiani, Spazio Ophen Virtual Art Gallery di Salerno.
2020/ La galleria Cardi di Milano con la collaborazione dell’Archivio Pari&Dispari, gestito dalla figlia di Rosanna, Laura Montanari, inaugura l’esposizione SHOZO SHIMAMOTO, CARDI GALLERY MILANO, 19 febbraio – 18 dicembre 2020.
2021/2022 / Viene presentata presso il Centro Italiano Arte Contemporanea a Foligno un’ampia retrospettiva con grandi opere di Shozo Shimamoto, a cura di Italo Tomassoni. 19.09.2021 – 09.01.2022
COLLEZIONI: Giappone
Museo d’Arte Contemporanea di Tokyo, Museo d’Arte di Fukuoka, Museo di Kitakyushu, Museo d’Arte di Hyogo, Museo d’Arte Moderna di Osaka, Museo di Nara, Museo d’Arte di Takamatsu, Museo d’Arte di Ashiya, Museo d’Arte di Miyagi, Museo d’Arte di Shizuoka, Museo di Gifu, Museo d’Arte Contemporanea di Osaka, etc.
All’estero:
Tate Modern (Londra), Museo Nazionale di Arte Moderna di Roma, Art Center di Milano, Paris Gallery, Mail Art Museum (Berna, Svizzera), Galleria Internazionale di Arte Moderna Ca’ Pesaro, Collezione Bongiani Ophen Art Museum di Salerno, etc. .(aggiornamento biografia a cura di Sandro Bongiani Arte Contemporanea di Salerno).
Il sito ufficiale di Shozo Shimamoto www.shozo.net
EVENTO:
Mostra condivisa in due gallerie di Arte Contemporanea
da mercoledi’ 25 gennaio a giovedi’ 30 marzo 2023
presso:
–SANDRO BONGIANI VRSPACE
https://www.sandrobongianivrspace.it/
–SPAZIO OPHEN GALLERIA D'ARTE VIRTUALE
http://www.collezionebongianiartmuseum.it/
© Museo d'Arte Collezione Bongiani, Salerno – Italia