LA FILATELIA ALTERNATIVA D’ARTISTA
(Selezione di alcuni lavori di Artistamps presenti nella Collezione Bongiani Art Museum di Salerno).
Room 38
Progetto:"BONGIANI ARTISTAMPS / Francobolli d'artista"
http://www.collezionebongianiartmuseum.it/sala.php?id=83
EVENTI:
2019
Il tavolo dei “postali”
Prato, Biblioteca “Alessandro Lazzerini” Via Puccetti 3.
da venerdì 11 a sabato 12 ottobre 2019
Organizzato da Unione stampa filatelica italiana ed Istituto di studi storici postali “Aldo Cecchi” onlus, con il supporto del quotidiano specializzato nel settore “Vaccari news” e la collaborazione di Archivio di stato, Comune e Sistema bibliotecario provinciale.
EVENTI:
2020
Il tavolo dei “postali”
Trieste, Museo postale e telegrafico della Mitteleuropa.
Poste centrali, piazza Vittorio Veneto 1 – Trieste
“Fiume e dintorni”
da venerdì 17 a sabato 18 aprile 2020
Organizzato da Unione stampa filatelica italiana ed Istituto di studi storici postali “Aldo Cecchi” onlus, con il supporto del quotidiano specializzato nel settore “Vaccari news” e la collaborazione del Museo Postale e Telegrafico della Mitteleuropa.
La Filatelia d’artista:
“La filatelia marginale attiva, oltre ottant’anni di francobolli d’artista”
Con il termine Artistamps, si intendono i "Francobolli d'Artista", le creazioni grafiche degli artisti (francobolli errati, non ufficiali e non postali) che orbitano di preferenza nella Mail Art, nella Poesia visiva e più in generale nella cosiddetta arte Concettuale, opere che ricordano e reinterpretano in maniera originale le affrancature emesse dai Servizi postali ufficiali delle varie nazioni. La Mail Art, ideata da Ray Johnson negli anni ’60, nasce come fenomeno artistico “underground” condividendo le proposte del movimento Fluxus: una forma d’arte essenzialmente e totalmente svincolata da giochi di potere e libera da qualsiasi logica produttiva. Le opere di Mail Art, spedite per posta viaggiano da un capo all’altro del pianeta e molto spesso si completano con i timbri, francobolli, adesivi e persino elementi tridimensionali. Le buste, e i francobolli sono la chiara testimonianza di un viaggio che finisce per fare parte dell'opera stessa. Thomas Michael Bidner, (1844-1989), nel 1982 coniò il termine “Artistamp” (francobollo d’artista).
I primi artisti che avevano prodotto francobolli alternativi a quello del vero circuito del cartavalori legale sono stati alcuni pionieri come per esempio Karl Schwesig e Michael V. Hitrovo. Karl Schwesing (1898 – 1955), studente all’Accademia di Belle Arti di Dusseldorf, considerato dal regime dittatoriale tedesco un artista “degenerato”, nel 1937 gli venne revocato il diritto di cittadinanza e poi nel 1940 venne arrestato e internato in Francia nel Campo Gurs. Durante la permanenza nel campo di prigionia, - scrive James Warren Felter nel suo libro “Artistamps – Francobolli d’artista - non disponendo di carta per disegnare, egli trovò la bordatura di foglio di francobolli e su questi pezzettini di carta perforata realizzò ad inchiostro alcuni finti francobolli. Ventuno dei francobolli creati a Gurs mostrano uomini, donne e bambini provati dalle condizioni di vita nel Campo. fango, pidocchi, vestiti stracciati, mancanza di cibo, epidemie e morte”. Tre grandi francobolli, commemorano in particolare, la “Libertà, Uguaglianza e Fraternità, mentre un bollo di via aerea raffigura lo Zio Sam nelle vesti di un’aquila che vola sul Campo recando una cesta di di salvataggio
Un altro personaggio importante della filatelia alternativa e marginale è quello di Michael V. Hitrovo, (1902 – 1984), Kiev (Russia), poco prima della Prima Guerra Mondiale si divertiva a creare un suo paese immaginario chiamato dapprima “Reame di Miklandia” e poi semplicemente “Mikia”. I primi esemplari di francobollo erano semplicemente disegnati. In seguito incisi su grandi gomme da da cancellare e stampati usando inchiostri ci colore nero, blu, verde, rosso e giallo. Nel 1937 ricreò circa ottocento francobolli del reame di Mikia.
Tra i primi e più noti esemplari di francobolli d’artista documentati, è sicuramente un bel francobollo dipinto completamente di blu nel 1957 da Yves Klein (1928-1962). Artista famoso del Nuovo Realismo di Pierre Restany, inventò un colore originale che battezzò “International Klein Blue” (IKB). Nel 1957 ricoprì 3500 comuni francobolli col colore IKB oggi conosciuto come il “francobollo Blu” che continuò a utilizzare sui propri inviti fino al 1959. Questa è la prima azione di “Arte postale” di Klein di cui si ha notizia, l’artista sosteneva che non esistevano limiti obiettivi all'espressione artistica, né nel contenuto, né nella forma. L'unica autorità che riteneva di dover riconoscere era la voce dell'intimo.
Un artista per certi versi importante di questo genere d’arte è stato Ray Johnson, artista di controtendenza rispetto alle proposte ufficiali degli anni 60’ del mercato dell’arte. Ai margini di un sistema, nel 1962 aveva creato con la New York Correspondence School (NYCS) una rete di comunicazione postale facendo uso di disegni e collage inviati per posta ai suoi corrispondenti sparsi in tutto il mondo. Pioniere dell’artistamp, aveva realizzato un intero foglio di cinquanta francobolli tutti diversi in bianco su fondo nero con la scritta “Andy Warhol”. Da questo momento i francobolli d’artista sarebbero diventati un genere da trattare di questa nuova forma espressiva. Anche l’artista Donald Evans deceduto nel 1967, utilizzò il piccolo formato dentellato per una sterminata produzione di minuziosi acquerelli poi esposti in raccoglitori filatelici, fino alle ricerche concettuali degli artisti Fluxus, e quindi, alla diffusione planetaria tramite il network della rete dell'Arte Postale. Anche Il padre della Poesia Visiva Lamberto Pignotti, negli stessi anni Sessanta, precisamente tra il 1966 e il 1968, ha dato vita alla sperimentazione dell’importante serie dei ‘Francobolli’ (collage di parole e immagini), associando ad un francobollo messaggi che apparentemente non mostrano nessun legame con la vignetta, in cui la creatività è stimolata dai generi del fumetto e del fotoromanzo.
Dello stesso periodo è anche la produzione di Guglielmo Achille Cavellini che tra il 1966 e il 68 crea i francobolli in legno e poi, nel 1968-70 con i carboni combusti la serie di lavori relazionabili al concetto di celebrazione. Il francobollo è ora un esempio concreto. Diversi altri artisti come David Hockney, Ralph Steadman e Allen Jones hanno prodotto francobolli d’artista, realizzati appositamente in occasione dello sciopero generale delle Poste inglesi del 1971.
Ruggero Maggi, poeta visivo, uno dei più importanti artisti italiani della Mail Art, già attivo nei primi anni ottanta con progetti e interventi internazionali di grande qualità. Paolo Scirpa, artista cinetico visivo, con i francobolli d’artista e i progetti d’intervento d’utopia praticabile” nel territorio, attivo dal 1983 affidandosi alla pratica della Mail Art fa emergere la lucida esigenza di analizzare in un diverso rapporto d’indagine la fattibilità immaginativa delle proposte.
Anche Marcello Diotallevi e Mauro Molinari hanno prodotto francobolli d’artista. Proprio nel’84 l’artista fanese inizia a realizzare i primi francobolli. Secondo Marcello Diotallevi “i francobolli d'artista stanno a quelli ufficiali come i libri d'artista a quelli che fanno letteratura”, confessando: “Sebbene essi non appartengano alla filatelia ufficiale, morfologicamente le sono vicini, appaiono traforati, la carta è gommata, hanno un valore facciale e qualcosa da celebrare”. Così l’artista definisce il proprio lavoro. Dal 1984, in tutto, ne ha realizzati una ventina sempre di grande qualità creativa. Negli stessi anni Guglielmo Achille Cavellini crea la serie interessantissima di lavori prodotti su carta che si sviluppa a tutti gli anni novanta, (anno della morte). Ci sembra doveroso sottolineare anche la produzione “in forma di francobollo” di Mauro Molinari che dal 1998 a oggi ha realizzato una sessantina di francobolli tutti di grande qualità e bellezza. Molti artisti degli ultimi decenni hanno provato a esercitare questo controllo del mondo miniaturizzato, in scala. Ad esempio, nei lavori di Alighiero Boetti, dopo la serie dei Viaggi postali del 1970, inizia una serie di lavori con i francobolli apposti sulle buste che esaudiscono tutte le possibili combinazioni e permutazioni. Scrive: "ho usato i francobolli per i loro colori come un artista usa un pennello o i pastelli”, con una serie diversificata e originale di combinazioni “seriali” e matematiche. Ultima considerazione doverosa è segnalare Il recente lavoro di Flavio Favelli, giovane artista italiano che collocato giustamente al di fuori di una concezione consueta dell’artistamps riproduce, tuttavia, la miniaturizzazione dei francobolli in un formato più grande, come quelli storici del Regno d’Italia appartenenti alla serie “Imperiale” emessa ufficialmente dal 1929 e in uso fino al 1946 ed esposti nel 2018 su cui era rappresentato il volto di Vittorio Emanuele III con una ulteriore sovrastampa. Si tratta della rappresentazione della Repubblica Sociale Italiana”, e di “Zara”, l’occupazione tedesca dopo l’8 settembre 1943. L’aggiunta di un timbro al francobollo rielaborato in un formato decisamente più pittorico alla fine va a decretare un diverso stato di appartenenza portando una sorta di riflessione sulle immagini e sui segni di un periodo molto preciso della storia italiana.
Ormai, molti artisti soprattutto postali e concettuali si costruiscono il proprio francobollo, che diviene così un messaggio nel messaggio. un’arte che si accontenta delle piccole dimensioni d’un francobollo per poter viaggiare più comodamente e gratuitamente superando barriere e limiti. Tra i prodotti mail-artistici più curiosi, i francobolli hanno un fascino davvero particolare includendo le ridotte dimensioni racchiudono un mondo in cui l’arte sovverte un codice - quello postale - fatto di formato, contorno per lo più dentellato, iconografia, indicazione dello stato ed infine del valore. Un’arte, quindi, apparentemente inoffensiva, spesso potenzialmente divertente, capace però di superare lunghe distanze planetarie, innescando tramite una sorta di «cavallo di Troia» meccanismi relazionali e comunicativi e soprattutto veicolare il proprio messaggio in relazione ad una filatelia alternativa “di frontiera”, contrassegnata dalla più sfrenata e originale invenzione poetica. Sandro Bongiani
Tra gli artisti più impegnati in questo campo ricordiamo: James W. Felter, Ray Johnson, Ben Vautier, Marc Bloch, Anna Banana, Leslie Caldera, Robert M. Watts, George Maciunas, Andy Warhol, Joe Smith, Robert Fried, Dana Atchley, E. F. Higgins III, Carl T. Chew, Reid Wood, RCBz, Bruce Grenville, Patricia Tavenner, Robert C. Rudine, Stewe Smith, Edwin Varney, Clement Padin, Russel Bluter (buZ blurr), John Held J., Picasso Gaglione, Guy Bleus, Vittore Baroni, Piermario Ciani, Harley Francis, Ruggero Maggi, Emilio Morandi, Chuck Welh, Josef klaffki, Jean Noel Laszlo, H. R. Fricker, , Gunther Ruch, Michel Hosszù, Michael bidner, Fernand E. j. Barbot, Kenneth J. Braso, Gregory T. Byrd, Davide Cole, Michael Hernandez De Luna, Dogfish, Dominique, Susan Dworski, andries D. Eker, Hans R. Fricker, Jorge Garnica, Harley, Dennis J. Highberger, Sandy Jackson, K. Frank Jensen, Joki, Eleonor Kent, Alexander Kholopov, Natalia Lamanova, Rene Montes, Joel Smith, Steve Smith, Rod Summers, Michael Thompson, Carol Stetser, Ko De Jonge, Pascal Lenoir, Gyorgy Galantai, Anna Boschi, Alexander Limarev, Darlele Altschul, Matthew Rose, Dobrica Kamperelic, Daniel Daligand, Pier Roberto Bassi, David Dellafiora, Dale Roberts, Giovanni Bonanno, A. Babenko, Jurgen O. Olbrich, D. C. Spaulding, Michel Della Vedova, Claudio Grandinetti, Miguel Jimenez, Fernando Andolcetti, Domenico Ferrara, Foria, Ptrzia Tictac, Claudio Romeo, Remi Penard, Antonio Moreno Garrido e Marina Salmaso. (Sandro Bongiani Arte Contemporanea).